Io e l’associazione
Ma perché se provassi io a farli venire ad Aprilia? Con questa domanda rivolta a me stesso è iniziata la mia esperienza nel mondo delle associazioni culturali. Appassionato del progressive rock e cresciuto ascoltando i Marillion, Rush, Genesis e Pink Floyd erano anni che seguivo una cover band straordinaria: gli Estro cover dei primi Genesis. Li ho seguiti ad Anzio, Nettuno, Genzano, Roma ecc. ma ad Aprilia nessuno li fa venire? E’ proprio questo il punto.
Dobbiamo sempre aspettare che qualcuno pensi alle nostre esigenze o è auspicabile che invece ci si rimbocchi le maniche e ci si attivi in prima persona per realizzare i propri piccoli sogni? Io ho scelto la seconda strada ma è fin troppo facile capire che questo discorso vale per tante altre cose e non solo per una manifestazione musicale o culturale. Questo articolo vuole essere una mia piccola, modesta testimonianza di quattro anni intensi ed emozionanti vissuti nel mondo del volontariato attraverso l’adesione ad Inversione a U. Partiamo dal contesto. Aprilia è una città difficile con poche proposte culturali formata da cittadini che, nella maggior parte dei casi, si sentono tutto tranne che apriliani. Se non bastasse questo aggiungiamoci una certa mentalità che tende a “snobbare” quel poco di buono che succede in città e spinge le persone a cercare altrove un po’ di svago. Mi sono accorto che, fortunatamente, questo resoconto è superficiale e non rispecchia totalmente la realtà. Aprilia non è formata solo da persone che si lamentano perché non c’è niente e poi disertano regolarmente ogni manifestazione laddove non ci sia il classico panino con la salsiccia. In questi 4 anni ho conosciuto associazioni e persone straordinarie che con passione e amore per la propria città hanno contribuito a riempire gli enormi spazi vuoti lasciati da chi questi spazi li avrebbero dovuti riempire con il proprio lavoro. Ma del resto un’associazione a cosa serve se non a contribuire, ad aiutare le istituzioni a creare o proporre dei progetti per il bene comune? E tutto questo lo deve fare attraverso la passione che alimenta i suoi componenti. Cos’è un’associazione culturale? Un gruppo di persone che in modo disinteressato mettono a disposizione il proprio tempo per la realizzazione di progetti ritenuti utili per la collettività. Ciascuno in questo porta la propria esperienza, i propri desideri e appunto le proprie passioni. Questo ha contraddistinto la prima manifestazione nata da una mia idea e supportata in primis degli amici (poiché l’associazione svolge compiti di fusione tra vecchi e nuovi amici). Con questo spirito nasce Cover U la rassegna musicale di cover band che si svolge ogni estate in piazza Roma ad Aprilia. Si svolge in piazza semplicemente perché questo luogo è il cuore della città e non può restare deserto: è un modo per tentare di riportare il clima degli anni 80 quando il nostro centro si affollava semplicemente con una partita di calcetto. Ebbene dall’inizio alla fine di questa avventura sono stato coinvolto da una girandola di emozioni. Dal commovente aiuto degli amici e della famiglia alla piena disponibilità dei gruppi passando dalla sorpresa che molte aziende sono sempre pronte a finanziare questi progetti. Cosa si può dire quando nasce un’amicizia nel momento in cui stai chiedendo dei soldi? Ebbene Aprilia è anche questo! E’ anche un gruppo di imprenditori che non si tirano indietro davanti l’occasione di abbellire la propria comunità. Cover U è stato solo l’inizio di una serie di iniziative che mi hanno permesso di conoscere meglio la mia città ma anche più intimamente conoscere meglio me stesso. Passando attraverso mostre, convegni e concerti siamo arrivati alla nostra vetta con Natale Insieme lo spettacolo di beneficenza che si tiene annualmente presso il Teatro Europa di Aprilia. Una unione di persone e mezzi per un progetto incredibile (bisogna assistere per sapere cosa significa veramente la parola insieme) con l’aggiunta della raccolta di somme date in beneficenza. Un’associazione compie già un mezzo miracolo quando riesce ad offrire agli altri una proposta culturale ma quando poi riesce a dare aiuti concreti come devolvere delle somme in denaro li si raggiunge in pieno gli obiettivi fissati. Si raggiunge quel senso di soddisfazione per avere ottenuto qualcosa di tangibile tra le tante chiacchiere sterili che spesso ci circondano. Promesse e parole che spesso sono la causa dello scetticismo che invade non solo la politica ma a volte anche le associazioni stesse. Inversione a U chiude il quarto anno di attività, gli ultimi due sotto la mia guida. Ho cercato di dare insieme agli altri il mio modesto contributo per una città migliore. Ho cercato soprattutto di dare prima di chiedere. Dare incondizionatamente. Una regola che crea uno stile. Lo stile che privilegia l’essere prima dell’apparire. Un ciclo si chiude; uno nuovo si aprirà con una nuova squadra (nella quale ci sarò anch’io) ma con gli stessi obiettivi. Sento, più che il dovere, il piacere di ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione degli eventi organizzati da Inversione a U: dagli sponsor ai giornali, dalle associazioni che hanno collaborato con noi a tutti i volontari con la loro “pazza” ma sana voglia di fare qualcosa di utile. Un ultimo pensiero mi sembra giusto rivolgerlo alle Istituzioni e in particolare al Comune di Aprilia con il quale abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto. Più che un pensiero, un consiglio anche se penso sia scontato. Inversione a U così come tante altre associazioni rappresentano una risorsa da non trascurare. Valorizzare le cose positive significa crescere tutti insieme; ignorarle significa annullare le azioni che producono.
Se guardo indietro rifarei tutto di nuovo perché ogni sacrificio è stato ampiamente ripagato dalle tante emozioni provate e dalla consapevolezza di avere riempito con un po’ di felicità i tanti, forse troppi, spazi vuoti della nostra città.
Andrea Sadocco